
Parte in treno la prevenzione all’ictus
Sono sempre di più le evidenze sul fatto che l’ictus è un disturbo con peculiarità di genere, non a caso ne è colpita una donna su 5 (contro 1 uomo su 6), il 61% dei decessi interessa proprio il sesso femminile ed è la terza causa di morte nelle donne mentre solo la quinta nei maschi. Questi i numeri. A cui si aggiunge una presentazione dei sintomi talora diversa, che rende difficile il riconoscimento da parte dei familiari e degli stessi sanitari il loro riconoscimento con la conseguenza di perdere tempo prezioso. Preziosissimo, perché le terapie devono essere somministrate entro e non oltre 3 ore dall’evento acuto. Le peculiarità dell’ictus al femminile è tale che nel 2014 l’American Stroke Association ha pubblicato delle linee guida per la prevenzione nel sesso femminile, gravato da fattori di rischio come l’assunzione della pillola anticoncezionale, la gravidanza, la terapia ormonale sostitutiva e una maggiore incidenza di patologie autoimmuni.
Allo scopo di dare informazioni corrette per riconoscere l’ictus e intervenire, alcuni Distretti lombardi del Rotary hanno promosso una campagna di sensibilizzazione che avrà il suo culmine proprio l’8 marzo, giorno in cui si festeggia la donna. L’iniziativa si chiama Stop all’ictus e si concentra nelle stazioni delle ferrovie di Nord Milano e in particolare alle viaggiatrici di Trenord che transiteranno nelle stazioni di Milano Cadorna, Bovisa, Saronno, Busto Arsizio, Varese e Como Lago con una previsione di circa 600mila contatti.
Nelle stazioni saranno presenti delle affissioni mirate alla conoscenza dei segni con cui l’ictus si presenta nelle donne e sui treni saranno distribuiti dei segnalibri che riassumono informazioni utili e l’indicazione di una app che può essere scaricata gratuitamente e permette di accedere ad un semplice questionario di valutazione del rischio. Non solo, in ogni stazione aderente saranno allestiti dei punti di informazione sulla patologia diffuse da autorevoli medici delle “Stroke Unit” degli ospedali del territorio, i reparti specializzati nella cura delle fasi acute. Una prima linea in cui le viaggiatrici in transito potranno ricevere informazioni utili e, soprattutto, qualificate per loro stesse o per amiche e familiari.