ASPETTANDO NUTRENDOⓇ: IL 18 e 19 DICEMBRE AL VIA IL PRIMO FORUM ITALIANO SULLA NUTRIZIONE CLINICA

Nessun termine come ‘dieta’ è così abusato, nessun elemento come il cibo, necessario alla nostra sopravvivenza, è oggi così bistrattato. Ma mentre si discute di diete per sani, molto meno si parla di ALIMENTAZIONE E NUTRIZIONE come STRUMENTI per mantenere e ritrovare la salute. Le persone credono che mangiando un certo alimento o un altro sia possibile evitare di ammalarsi di tutte quelle malattie che fanno paura, ma sembra che nel momento in cui l’evento malattia irrompe nella vita delle persone, non ci siano più soggetti disposti a occuparsene, se non nelle corsie degli ospedali o nelle aule delle università. La nutrizione di chi è malato diventa improvvisamente molto meno seducente. 

“Se consideriamo che praticamente ognuno si ammala nel corso della vita, ecco come la nutrizione clinica diventa estremamente importante e ancora di più se con una patologia si deve convivere” dichiara il Professor Maurizio Muscaritoli, Presidente SINuC – Società Italiana di Nutrizione Clinica e Metabolismo. “Ecco allora che la materia è diventata un’occasione per mettere al tavolo pazienti, esperti, clinici, politici, media, insomma tutti i protagonisti del settore di quella che dovremmo chiamare anche ‘medicina nutrizionale’”. 

Voluto dalla Società Italiana di Nutrizione Clinica, NUTRENDO® è la prima iniziativa di questo genere e ha obiettivi ambiziosi: avviare un percorso di sviluppo e integrazione delle conoscenze, armonizzare la formazione delle varie figure coinvolte nella cura, rispondere a bisogni largamente insoddisfatti del paziente, sviluppando e facendo conoscere strategie efficaci e a basso costo, che attualmente non vengono utilizzate né implementate. Rendere disponibili i trattamenti nutrizionali per tutti i malati che oggi ne hanno bisogno, avrebbe un impatto economico irrisorio rispetto a quello che costa trattare le conseguenze mediche e sociali della malnutrizione.  

NUTRENDO® – Definire il presente per disegnare il futuro, il primo Forum nazionale sulla Nutrizione Clinica sarà un evento di alto profilo scientifico, il cui format innovativo consentirà di aggregare, in una cornice condivisa, esperienze e punti di vista diversi attraverso incontri, dibattiti e workshop” spiega Muscaritoli “Sulla base di quanto prodotto da ciascun gruppo di lavoro, il Forum si concluderà con l’elaborazione de “I fogli di Roma”, un documento di consenso che potrà essere consultato e utilizzato dagli addetti ai lavori e che verrà diffuso in Italia tramite gli organi di stampa, per fornire una corretta informazione sul ruolo e le potenzialità della Nutrizione Clinica”. 

I DATI DELLA MALNUTRIZIONE. In Europa, si stimano 33 milioni di adulti a rischio di malnutrizione (700mila solo in Italia) che rappresentano una spesa complessiva in servizi sanitari di oltre 170 miliardi di Euro[1]. In Gran Bretagna sono risultati malnutriti il 90% degli anziani, che vivono a casa propria con un costo sanitario e assistenziale di oltre 15 miliardi l’anno, tre volte tanto rispetto alla spesa sostenuta per il trattamento dell’obesità. 

Aumentato il rischio di sepsi, infezioni o insufficienza d’organo per il 60% dei pazienti ricoverati, con conseguenze quali l’aumento significativo di morbilità e mortalità evitabile. Nel paziente affetto da neoplasia, per esempio, la perdita di peso è associata a una diminuita sopravvivenza, a una scarsa risposta e/o tolleranza ai trattamenti radioterapici e chemioterapici, a una ridotta qualità di vita, a una più alta incidenza e durata di ospedalizzazione. Inoltre, il 20-30% di essi muore per gli effetti della malnutrizione[2]

I Percorsi Assistenziali di Nutrizione Clinica, a fronte della dimostrata costo-efficacia, sono ancora scarsamente implementati in Italia e sono poco presenti o addirittura assenti all’interno della maggior parte dei PDTA per malattie croniche, anche per quelle a riconosciuto forte impatto nutrizionale. All’opposto, la richiesta di specifiche competenze medico-scientifiche di interventi diagnostico-assistenziali nel campo della Nutrizione Clinica sono in crescente aumento da parte delle altre specialità mediche e dei pazienti. 

La nutrizione clinica richiede una serie di attività che vanno dalla prevenzione allo screening; dalla diagnosi della malnutrizione alla terapia e al monitoraggio da svolgere in genere trasversalmente a molte specialità mediche e chirurgiche. Per quanto si suggerisca sempre, che tali interventi siano svolti da medici specialisti in scienza dell’alimentazione/nutrizione clinica, resta comunque molto importante comunicare non solo internamente, ma anche esternamente i contenuti e gli standard dell’assistenza in ambito nutrizionale.

“Tra gli obiettivi delle due giornate, smarcare l’idea che la malnutrizione sia un problema limitato ai grandi anziani e ai malati oncologici. Studi infatti hanno dimostrato che 1 paziente oncologico su 5 perde la vita per le conseguenze di un insufficiente o inadeguato apporto di nutrienti. Mentre secondo i dati del Ministero della Salute è malnutrito il 20% dei residenti nelle RSA, il 40% dei soggetti ospedalizzati e il 70% dei ricoverati in reparti di lungodegenza. In una ricerca pubblicata sul Journal of Geriatric Oncology,su 143 pazienti con più di 70 anni, la malnutrizione era associata a un rischio di mortalità 2,6 volte più elevato[3]“ sottolinea Muscaritoli “Studi di farmaco-economia hanno stabilito che riconoscere e trattare in maniera adeguata la malnutrizione riduce i costi sanitari. I conti sono presto fatti: in chirurgia oncologica, anche utilizzando le formule più costose con immunonutrienti, si ottiene un risparmio di 1.250 euro a paziente, grazie alla riduzione delle complicanze e dei tempi di degenza. Ed esiste un’indicazione precisa al trattamento nutrizionale in neurologia nel 65% dei casi e in oncologia in almeno il 20%”.

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